Perché è importante la resilienza?
Resilienza. Quante volte hai sentito pronunciare questa parola? Ma sai che cosa significa e perché è così importante? Ne parlo in questo articolo…
Che cosa è la resilienza
Cito, a tal riguardo, la descrizione fatta dalla Dottoressa Elena Malaguti nel suo bellissimo libro (da me letto due volte: ti suggerisco di leggerlo quanto prima) “Educarsi alla resilienza“:
“Ma che cos’è dunque la resilienza? Può essere definita come la capacità o il processo di far fronte, resistere, integrare, costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita nonostante l’aver vissuto situazioni difficili che facevano pensare a un esito negativo”.
La descrizione della pedagogista e professoressa all’Università degli Studi di Bologna, mi piace particolarmente perché sembra scritta per me. Io sono un “resiliente” per eccezione. Uno che si è sempre opposto alle avversità che la vita gli ha “regalato”. Che non molla MAI.
Forse è proprio per questo che sono diventato un mental coach ed anche un blogger di crescita personale. Spero di trasferire un po’ della mia resilienza alle persone che incontro o che mi leggono.
Ma torniamo al concetto di resilienza. Wikipedia, sull’argomento, aggiunge:
- Questo concetto indica non solo il saper affrontare in maniera positiva eventi traumatici, ma anche di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà e di stare aperti alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. La parola “resilienza” deriva dalla parola latina “resilire”, che letteralmente significa “saltare indietro”.
Perché è proprio così: nonostante tutti i problemi del mondo, se una persona resta aperta mentalmente alle opportunità, la vita regala anche quelle.
A te non resta altro che aspettare e coglierle al volo.
Mai farsi piegare dagli eventi
Secondo lo psicologo statunitense Abraham Maslow (noto per la famosa piramide dei bisogni), la realizzazione di sé è uno dei principali bisogni umani, ma il percorso verso tale obiettivo non è sempre lineare e facile.
- Aggiungerei personalmente: estremamente difficile.
Per questo è importante essere tenaci, ottimisti, positivi ed entusiasti. Nonché avere costanza e perseveranza.
La tenacia è qualcosa di straordinario. Una dote fondamentale per raggiungere i propri obiettivi nella vita. Siano essi personali, di lavoro, sportivi o affettivi.
La tenacia è una delle risorse umane che conta di più e, in psicologia, viene spesso definita appunto come resilienza.
Ovvero, quell’abilità di non farsi piegare dagli eventi, di resistere anche nei momenti più difficili. Di andare avanti nonostante tutto. Di non arrendersi mai.
Perché è importante la resilienza anche nello sport?
Resilienza e sport
Nello sport la resilienza mentale è la capacità di mantenere un livello di prestazione costante o addirittura migliorare in situazioni di stress o forte pressione. La resilienza è un fattore mentale molto importante per la carriera degli sportivi.
Ci sono degli atleti che quando sono nelle difficoltà tirano fuori il meglio da sé (e in alcuni casi si superano), altri invece, entrano in crisi. La capacità di reazione agli infortuni è fondamentale (a fine post, trovi un articolo che ti spiega come gestirli mentalmente).
- Il nuotatore americano Michael Phelps, soprannominato “Il proiettile di Baltimora” per la sua velocità, alle Olimpiadi di Pechino del 2008 vinse ben 8 medaglie d’oro.
Phelps veniva da alcuni anni in cui aveva avuto grossi problemi alla schiena e al polso destro (rotto nell’autunno 2007 per una caduta) ma, nonostante tutto, a Pechino dimostrò come la forza mentale poteva fare la differenza.
Più volte – nelle varie interviste – ha raccontato di come la resilienza mentale lo avesse aiutato a superare i molti ostacoli che ha affrontato nella sua vita. In realtà, oltre alla resilienza, ha citato anche il concetto di grinta.
La grinta si lega all’entusiasmo e alla perseveranza.
Sono tre caratteristiche che se messe insieme, formano una specie di catena che aiuta l’atleta di turno a mantenere un focus costante sull’obiettivo sportivo che vuole raggiungere. Aiutandolo a supere le inevitabili avversità e fallimenti che la vita gli “regala” e fanno parte di ogni percorso verso il successo.
Mio. Tuo. Di ogni persona. Di ogni sportivo.
La storia sportiva è piena di esempi di atleti “resilienti”. In chiusura di articolo te ne cito altri tre:
- Oscar Pistorius è stato il primo e unico atleta amputato a vincere una medaglia in una competizione per normodotati (poi, purtroppo, ha rovinato tutto con il suo gesto ingiustificabile).
- Alex Zanardi, dopo aver perso entrambe le gambe in una gara automobilistica, ha cominciato a praticare l’handbike, vincendo alle Paralimpiadi di Londra del 2012, ben tre medaglie (due ori e un argento),
- Infine Juri Checchi che, nonostante un grave infortunio, ha sfidato tutti (dagli ortopedici ai tecnici federali) ed è andato avanti a tutti i costi, riuscendo a vincere un’altra medaglia (se non ricordo male, un bronzo alle Olimpiadi di Atene del 2004).
E tu: come stai a resilienza? Lasciami un commento al post o scrivimi a info@giancarlofornei.com ti risponderò sempre e personalmente.
Un forte abbraccio
Giancarlo Fornei
Perché è importante la resilienza?
Per scrivere questo articolo sulla resilienza, ho preso spunto da un vecchio articolo di Stefano Massarelli, pubblicato sul settimanale Viversani e Belli.
Nota dell’autore
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Chi è Giancarlo Fornei
Toscano, nato a Carrara 62 anni fa. Ex marketer dei servizi, dal 1999 si occupa esclusivamente di crescita personale. In particolar modo, da oltre quindici anni, “lavora” con le donne.
- Le aiuta a VINCERE. Nel lavoro. Nella vita. Nello sport.
Conosciuto in rete come “Il Coach delle Donne” proprio per la sua grande esperienza di lavoro con l’Universo Femminile. In particolar modo, aiuta le donne imprenditrici del mondo del beauty e dell’hair care. Le donne in crisi di autostima. Le donne atlete agoniste e le giovani promesse dello sport italiano.
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