Fiducia in se stessi: come alimentarla?

Fiducia in se stessi: come alimentarla?

Fiducia in se stessi: come alimentarla?

 

La fiducia in se stessi nasce dall’autostima ed è semplicemente il “credere in se stessi e in quello che si fa”! La fiducia in se stessi è la fiducia nelle proprie capacità, ed è correlata alla stima di sé. Autostima e fiducia vanno a braccetto…

 

 

Che cosa è la fiducia in se stessi?

Partiamo dalla domanda: ma che cosa è la fiducia in se stessi? A mio modesto avviso c’è ancora un po’ di confusione su cosa sia esattamente la fiducia in se stessi. Alcuni psicologi dicono una cosa, altri ne affermano un’altra.

  • Come sono solito fare, ammetto di non essere laureato e, dunque, uno psicologo, ma credo che la fiducia in se stessi sia il semplicemente “credere in se stessi“. Avere fiducia nelle proprie capacità.

Forse sono troppo semplicistico nella mia definizione, ma credo che le persone abbiano bisogno di parole semplici per comprendere le cose. Dunque lascio ad altri il compito di argomentare in maniera professionale questo tema e mi limito a semplificare il più possibile il concetto.

Sperando, ovviamente, di riuscirci e di non snaturarne il significato.

Ma torniamo alla nostra “fiducia in se stessi”, che richiede molto lavoro su se stessi ed un grande sforzo, poiché questa caratteristica deve essere prima sviluppata e poi coltivata.

  • Lo ammetto: non è una cosa facile!

Ma la mia esperienza di vita, sia come persona sia come mental coach, mi porta ad affermare che tutti possiamo sviluppare la fiducia in se stessi. Anche tu che stai leggendo (presumo che se stai leggendo questo articolo è perché, forse, ti manca o ne hai poca).

Dunque non è facile, ma fattibile sì. Come il solito richiede molto impegno e costanza (sull’importanza della costanza nella vita ho scritto un articolo molto interessante, leggilo)

In mio aiuto accorre l’American Psychological Association che riporta questa testuale frase tradotta dall’inglese:

sicurezza di sé: fiducia nelle proprie capacità, abilità e giudizio. Poiché è solitamente vista come un atteggiamento positivo, il rafforzamento della sicurezza di sé è spesso un obiettivo intermedio o finale nella psicoterapia. Convinzione di essere in grado di soddisfare con successo le richieste di un compito. —sicuro di sé agg.

Come vedi non si discosta molto dal mio pensiero.

 

Fiducia in se stessi: prima di imparare ad alimentarla cerchiamo di capire se serve.

 

Perché migliorarla

Vi sono molte teorie e movimenti scientifici che affermano che migliorare la fiducia in se stessi nei bambini li porterà ad avere una migliore autostima e consapevolezza delle loro potenzialità. Con migliori performance nella loro vita e maggiori successi in generale.

Uno dei massimi fautori di questa teoria fu lo psicologo e scrittore canadese Nathaniel Branden, che sosteneva che la maggior parte dei problemi mentali o emotivi che le persone affrontavano potevano essere ricondotti alla bassa autostima.

Branden gettò le basi per il Movimento per l’autostima con la sua affermazione che migliorare l’autostima di un individuo potrebbe non solo portare a prestazioni migliori, ma potrebbe anche curare la patologia.

  • Insomma, l’autostima e la fiducia in se stessi sono due anelli di una stessa catena.
  • Autostima e fiducia si alimentano l’una con l’altra.
  • Si supportano, si sostengono e si aiutano a vicenda.

La fiducia in se stessi porta anche a più felicità. L’equazione è semplice: se sei sicuro delle tue capacità, sei certamente in grado di raggiungere più obiettivi e, di conseguenza, più felice della tua vita. Una persona che ha fiducia in se stessa, oltre ad essere più felice è sicuramente più motivata ad agire. Più positiva e solare.

Insomma, oso affermare che la fiducia in se stessi nasce dall’autostima, ovvero: dalla stima di se stessi!

 

Fiducia in se stessi: cerchiamo di capire come l’autostima possa aiutarla a crescere.

 

Che cosa è l’autostima?

Per spiegarti cosa sia l’autostima uso il video qui sopra che ho creato nel lontano 2021. Un vero e proprio tutorial sull’argomento, molto esaustivo e completo.

Ma poiché siamo nell’argomento, mi permetto di ricordarti ché l’Autostima è quella che io chiamo l’ENERGIA MOTIVANTE di ogni essere umano.

Quell’energia che ci permette di alzarci ogni mattina con il Sorriso sulle labbra e la voglia di Fare. Se viene meno quell’energia, entriamo in una spirale perversa e “moriamo” dentro!

  • Avere una buona Autostima è fondamentale nella vita.

L’Autostima è l’insieme delle percezioni che una persona ha di se stessa: come si vede (bella o brutta), come si sente (importante o una nullità), come si ascolta (il famoso dialogo interno, le cose che si dice).

Insomma, l’Autostima è formata principalmente da come una persona si percepisce, ma anche dalle convinzioni e dalle credenze che si è creata durante tutto l’arco della sua vita, in seguito alle esperienze che ha vissuto direttamente e, soprattutto, all’interpretazione che ha dato alle stesse.

Purtroppo, concorrono a creare o distruggere l’Autostima anche i giudizi delle persone che ha intorno: casa, scuola, lavoro, amici, amori, ecc. A proposito della scuola, ho creato un programma proprio rivolto al mondo della scuola italiana chiamato autostima scolastica.

Se vuoi organizzare una conferenza sull’autostima anche nella tua scuola, contattami su WhatsApp al 392/27.32.911.

Fiducia in se stessi: come alimentarla?
Il mental coach Giancarlo Fornei al Teatro Sociale di Alba, mentre parla a 874 ragazzi delle scuole medie riuniti in teatro per ascoltarlo. Clicca sulla foto per ingrandirla

 

L’autostima è una delle motivazioni umane fondamentali nella famosa gerarchia dei bisogni di Abraham Maslow. Secondo lo psicologo americano, gli individui hanno bisogno sia della stima degli altri che del rispetto interiore di sé. E questi due bisogni devono assolutamente essere soddisfatti se l’individuo vuole crescere e migliorarsi.

 

Fiducia in se stessi: impariamo a svilupparla.

 

Fiducia in se stessi: tre consigli per alimentarla

Che ne dici se dalla teoria passiamo alla pratica? Eccoti tre consigli per alimentare la fiducia in te stessa (o in te stesso se sei un maschietto come me).

 

Consiglio n°1: Occhio alla postura

La psicologa di Harvard Amy Cuddy e altri hanno studiato gli effetti positivi di posture sicure del corpo sui nostri ormoni. La Cuddy afferma che la postura che assumiamo sia quando ci sediamo sia quando camminiamo, influenza in positivo o negativo la fiducia che abbiamo in noi stessi.

  • In parole povere: la fiducia che abbiamo in noi stessi cresce o diminuisce a seconda della postura che assumiamo.

Può sembrare paradossale ma è proprio così: la nostra postura, influenza la fiducia che abbiamo in noi stessi. Del resto la postura è influenzata dallo stato d’animo e lo stato d’animo, riflette in quel momento come ci sentiamo: felici o tristi.

  • Se siamo tristi, la nostra testa sarà bassa, lo sguardo andrà verso terra e la schiena ricurva. Probabilmente la respirazione sarà affannosa e le spalle sembreranno chiudersi.
  • Se siamo felici e positivi, la testa è alta, le spalle sono dritte, lo sguardo è verso l’alto. La respirazione regolare.

Ricordo molti anni fa – quand’ero giovane e mi trovavo a Milano per un colloquio di lavoro – di essere entrato in una stanza in cui la sedia in cui dovevo sedermi era distante dalla scrivania almeno due/tre metri.

Capii in seguito che quello era il metodo che usavano i famosi selezionatori per valutare il mio linguaggio del corpo: come mi sedevo, come mi toccavo, come usavo le mani, ecc.

  • Il sedermi in un modo o nell’altro, inviava un messaggio ai miei selezionatori sulla fiducia che io avevo in me stesso.
  • Sul come mi presentavo.
  • Su quanto fossi veramente interessato a quel lavoro.
  • Se fossi agitato o no.
  • Ecc.

Per la cronaca quello fu il mio primo colloquio di lavoro di una certa importanza e poiché quel giorno non mi sentivo affatto sicuro di me e, ovviamente, il mio linguaggio del corpo lo comunicava, non venni scelto.

La mia postura (e probabilmente anche il mio linguaggio verbale) venne percepita in maniera negativa.

Circa sei mesi dopo tornai a Milano per un altro colloquio di lavoro e memore di quell’esperienza, mi sedetti sulla sedia in maniera meno spavalda e più sicura di me. Sorridevo ed avevo accavallato le gambe. La schiena ben appoggiata allo schienale. Le mani non giocavano più con la penna.

 

Se stai per fare un colloquio di lavoro, scrivimi a info@giancarlofornei.com ti iscriverò nella mia mailing list e ti invierò gratuitamente un ebook sul come fare un curriculum e presentarsi bene ad un colloquio di lavoro (frutto delle mie esperienze dirette).

Indovina un po’ come andò a finire quella volta? Ti dico solamente che i successivi tre anni li passai a prestare consulenza di marketing in un’azienda che aveva sedi a Milano e a Treviso.

 

Dunque la Cuddy ha totalmente ragione: la postura influenza la fiducia che si ha di se stessi. 

Sul linguaggio del corpo ho creato un Podcast molto interessante, ascoltalo.

Il consiglio?

  • Leggi libri sul linguaggio del corpo, guarda video, ascolta Podcast, leggi articoli.
  • Insomma: approfondisci le tue conoscenze, perché la tua postura influenzerà (così come accade con tutte le persone che leggeranno quest’articolo), il tuo stato d’animo e, di riflesso, la fiducia che avrai in te stessa o te stesso (se sei un uomo).

In conclusione: siediti dritto, sorridi o stai in piedi con la schiena dritta e guarda avanti. Ma la cosa più importante, sorridi sempre. Perché quel messaggio verrà inviato al tuo cervello, che influenzerà il tuo stato d’animo.

E credimi: il tuo sorriso influenzerà in positivo anche la persona che avrai davanti. 

 

Consiglio n°2: concediti l’opportunità di sbagliare

Siamo sempre alla ricerca della perfezione (anche se non è di questo mondo) e guardiamo agli altri come persone perfette, che non sbagliano mai.

Se parli con Paola, la mia dolce metà, ti racconterà per ore ed ore dei miei errori. Ne ho commessi talmente tanti che se li metto in fila, parto da Carrara dove abito e sono nato, passo da Ragusa (una delle città che amo di più), torno indietro e vado a Milano.

Che dici, ne avrò commessi?

Dall’esterno, mentre osserviamo gli altri, spesso pensiamo:

  • “Wow, sono più felici, più belli, più creativi, più fortunati, più ricchi… di me”.
  • “Non raggiungerò mai il successo come loro”.
  • “Non sono abbastanza brava/o come loro”.
  • Ed altro ancora.

Il problema è che tendiamo a non considerare che il fallimento è insito nella realizzazione e che per perseguire i nostri obiettivi, dobbiamo lavorare sodo e affrontare le nostre debolezze. Ovvero, anche fallire (se serve).

Paradossalmente i miei migliori successi sono nati da fallimenti.

Molti anni fa, per esempio, tentati di allenare mentalmente una squadra di calcio in Toscana, ma dopo 21 giorni scappai dalla disperazione. Da quel fallimento scrissi un libro “Come allenare la mente a vincere nello sport” e, quel libro, è ancora oggi uno dei libri più venduti sull’allenamento mentale nello sport.

Se hai tempo e voglia, a questo link racconto di quel progetto sperimentale.

Come allenare la mente a vincere nello sport, libro scritto dal mental coach Giancarlo Fornei – clicca per ingrandire

 

Come ho già scritto sopra: la perfezione non è di questo mondo. Nessuno è perfetto. Anche i vincenti, quelli che in questo preciso momento ottengo risultati eccezionali in alcuni ambiti della loro vita, hanno probabilmente dei momenti di difficoltà. Delle aree nelle quali hanno dei grossi problemi.

Nessuno e sottolineo il nessuno, è in grado di essere brava o bravo in tutti i campi della vita.

La fiducia in se stessi la si acquisisce anche sbagliando. So che può sembrare paradossale, ma ad ogni errore – se sai accettarlo e farlo diventare un punto di forza – ti avvicini sempre di più a fare quella cosa meglio.

  • Permetti a te stessa di essere una studentessa, di imparare.
  • Proprio come si fa a scuola: si studia, si sbaglia, si migliora, si impara.
  • E si ricomincia…

Più sei consapevole di non essere perfetta, bensì portata per natura a sbagliare, più acquisirai fiducia in te stessa. O in te stesso se sei un maschietto come me.

Ed è molto probabile che la tua imperfezione ti renderà un punto di riferimento per gli altri. Una fonte di ispirazione da seguire.

Quando esci dalla tua zona di comfort e inizi qualcosa di nuovo, stai espandendo i tuoi limiti. Quando completi con successo qualcosa che è fuori dalla tua zona di fiducia, stai costruendo fiducia in te stessa.

  • Lo so: uscire fuori dalla zona di comfort (detta anche area di agio) fa paura. 

Ma è lì, fuori, che aumenta la tua consapevolezza di quello che vali. Che si alimenta la tua autostima. E che cresce la fiducia che hai dentro di te.

Dunque, esci fuori dalla zona di comfort

 

Consiglio n°3: usa un dialogo interno positivo

A te è mai successo di sentire una vocina nella testa? Quel tipo di voce che commenta ogni cosa che fai o che non fai. Spesso questa vocina è negativa e ci dice cose del tipo.. “non puoi farlo”… “non ci riuscirai mai”… “ma lascia stare”… ed altre prelibatezze del genere.

Quella vocina si chiama dialogo interno ed ha un impatto significativo sulla vita delle persone. La tua. La mia. Quella di qualsiasi amica e amico che leggerà questo lungo articolo.

  • Se è positivo, aiuta le persone, le motiva e le spinge ad agire.
  • Se è negativo, limita le persone, le blocca, impedisce loro di compiere delle azioni e le riempie di paure.

Comprendi bene che il dialogo interno, ovvero il modo in cui parli a te stessa, influenza anche la tua autostima e, di conseguenza, instilla fiducia o la distrugge (tanto per essere chiaro).

Se sei arrivata (o arrivato) sino a qui, vuol dire che la tua voglia di cambiare è molto forte. Per prima cosa ti faccio i miei complimenti e poi sono certo che a questo punto hai certamente capito che il tuo compito è quello di “nutrire” il tuo dialogo interno ogni giorno, di frasi e di pensieri positivi e motivanti.

  • Quello che ti ripeti ogni giorno è importante.
  • Quello che ti dici ogni mattina prima di alzarti dal letto è determinante.
  • Infine, quello che ti ripeti la sera, prima di chiudere gli occhi, fa la differenza.

Devi sviluppare solo un dialogo interno positivo e potenziante. Ripeterti continuamente che puoi farcela. Devi essere ripetitiva e ossessiva: tutti i giorni. Più volte il giorno.

Solo in questo modo il tuo dialogo interno sarà positivo. Rafforzerà la tua fiducia e stimolerà le tue competenze, guidandoti ad agire. A compiere delle azioni per raggiungere quello che vuoi.

Il modo in cui ti parli, influenza il tuo benessere fisico e mentale. Un dialogo interno positivo stimola la fiducia in se stessi e fa crescere l’autostima.

  • Uno strumento per stimolare il dialogo interno positivo: il mantra!

Vai al link accanto e scopri come creare un  mantra per gestire l’insicurezza.

 

Concludendo

Per raggiungere degli obiettivi nella vita, bisogna avere fiducia in se stessi. La fiducia in se stessi è la fiducia nelle proprie capacità, nelle proprie competenze acquisite, nelle proprie credenze e convinzioni, nel proprio valore e, oserei affermare, anche nel proprio metro di giudizio.

  • Una sana autostima e un atteggiamento positivo stimolano la fiducia in se stessi, che ci permette di affrontare i problemi con coraggio e resilienza.

E, ricordiamolo sempre: la fiducia in se stessi nasce dalla stima di se stessi. Ovvero, dall’autostima.

E tu, come stai a fiducia? E la tua autostima?
Lasciami un commento al post oppure scrivimi a info@giancarlofornei.com ti risponderò sempre e personalmente.

Un forte abbraccio

Giancarlo Fornei

 

 

Fonti consultate per scrivere questo articolo:
  1. Un articolo di Courtney E. Ackerman in lingua inglese tratto da Positivepsychology.com
  2. Un articolo sempre in lingua inglese tratto da Successminded.co
  3. L’articolo in italiano tratto Softskills.site
  4. Il libro di Albert Bandura “Adolescenti e autoefficacia“.
  5. Il libro di Ted Goleman “Fiducia in sé stessi”.

 

 

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Chi è Giancarlo Fornei

Un bellissimo primo piano del volto illuminato dal sorriso del coach motivazionale Giancarlo Fornei - UAAMI Catania - 3 e 4 dicembre 2017

Toscano, nato a Carrara 62 anni fa. Ex marketer dei servizi, dal 1999 si occupa esclusivamente di crescita personale. In particolar modo, da oltre sedici anni, “lavora” con le donne.

  • Le aiuta a VINCERE. Nella vita. Nel lavoro. Nello sport.

Conosciuto in rete come “Il Coach delle Donne” proprio per la sua grande esperienza di lavoro con l’Universo Femminile. In particolar modo, aiuta le donne in crisi di autostima, le donne imprenditrici del mondo del beauty e hair care e le atlete agoniste.

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