La conquista dell’autostima è ben lontana, lo sguardo tagliente dei coetanei non aiuta e non si accetta di essere diversi dagli altri: ecco perché il passaggio dall’infanzia alla vita adulta è quello in cui è più frequente sentirsi brutti e inadeguati, come confermano gli esperti di OK.
- «Aderire ai canoni esposti è l’unica via per l’accettazione da parte del gruppo che, in questa fase, è quanto di più importante», spiega lo psicologo Roberto Pani. Una ricerca condotta dal centro per la mappatura del cervello della University of California di Los Angeles ha dimostrato che i «like» che gli adolescenti ricevono sulle loro pagine social attivano le stesse aree dei circuiti celebrali di quando si mangia cioccolato o si vincono soldi. Se l’approvazione su Facebook & co. non arriva, il primo imputato è l’aspetto fisico.
- «Il momento più critico è verso i 12 anni, quando è facile cadere nell’errore di associare il valore di sé alla forma del corpo», spiega la sociologa Lorena Toller. «A quell’età non si hanno ancora gli strumenti adeguati per affrontare le sfide evolutive e la reazione, soprattutto delle ragazze, è riversare sul corpo la necessità di quel controllo che si sta perdendo, così si cede alla tentazione di diete restrittive e a volte si scivola verso comportamenti che possono sfociare anche in disturbi alimentari».
Per sostenere gli adolescenti e aiutarli a non cadere nella trappola il ruolo più importante spetta a genitori e insegnanti.
«Bisogna ascoltare i ragazzi in modo attento ed empatico e abituarli a considerare le imperfezioni come una parte di sé, senza dare loro eccessiva importanza, riconoscendoli nella loro unicità e valorizzando qualità come il pensiero critico e l’espressione autentica delle emozioni», aggiunge Toner.
Un lavoro di rinforzo che va cominciato sin dall’infanzia con le coccole.
- «Le carezze dei genitori sono il primo momento in cui il bambino sperimenta la percezione del suo corpo e influiscono sullo sviluppo della sua immagine corporea: se il corpo è fonte di sensazioni di piacere, il bambino si identificherà positivamente con esso», conclude Toner.
—————————————————–
Sono Giancarlo Fornei e quello che hai appena letto non è un mio articolo, bensì un estratto dal bellissimo servizio di Federica Sciacca che trovi su Ok Salute e Benessere di aprile 2017. Con, naturalmente, il contributo dei due importanti esperti citati nell’articolo.
- Personalmente, ho scritto un bel post su “Autostima & Adolescenti” proprio il 24 aprile scorso. Lo trovi a questo link, leggilo e fammi sapere cosa ne pensi.
- Inoltre, nel mio nuovo libro “Autostima in 140 Caratteri”, affronto più volte l’argomento dell’autostima nei bambini e negli adolescenti.
Leggi gratuitamente l’anteprima del mio libro su Amazon, clicca sulla copertina…