I bambini sono in grado di usare tutto il cervello, sia la parte conscia sia quella subconscia.
– Diventando adulti, si viene a formare una struttura di credenze negative nel subconscio e la persona inizia ad autoimporsi una serie di limiti.
– Basta pensare che, secondo molte ricerche, in media ogni persona usa, al massimo, il 10% del proprio cervello (Albert Einstein ne usava il 15%).
– Il subconscio ha il compito di elaborare informazioni e imparare “archiviando” le nozioni immesse.
– Il cervello è una sorta di “hard disk” programmabile al 100%: se la persona non lo programma, a farlo ci penseranno gli altri e le informazioni provenienti dall’esterno.
– E’ chiaro, quindi, che imparare a usare appieno il proprio cervello, in modo consapevole, può aiutare moltissimo.
– Quella di Fotografia mentale è una tecnica di Whole life enhancement (miglioramento dell’intera vita) e aiuta a recuperare proprio questa abilità, dimenticata con gli anni.
– In pratica, permette di controllare in modo consapevole il subconscio e di usarlo a proprio vantaggio in sinergia con la mente conscia.
– La disciplina è nata 30 anni fa negli Stati Uniti e, dopo vari perfezionamenti, nel 2000 è giunta anche in Italia.
– Consente a chi la conosce di programmare al meglio il proprio cervello, così da velocizzare i processi di apprendimento di concentrazione e non solo.
Tratto da “Usa il cervello come un hard disk”, uno splendido articolo, molto più ampio, di Silvia Finazzi.
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