Quello che segue è un racconto motivazionale. Forse uno dei più belli che abbia mai letto. L’ho trovato in rete tantissimi anni fa (era il 2001) e l’ho salvato sul mio computer di casa.
Dunque, prenditi cinque minuti per leggere questo racconto motivazionale e se ti piace, condividilo con tutte le persone che conosci. Magari con qualche amico/amica in difficoltà…
Giancarlo Fornei
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Un giorno, ero un ragazzino delle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola. Il suo nome era Kyle e sembrava stesse portando tutti i suoi libri con se. Dissi tra me e me: «Perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? Deve essere un ragazzo strano». Io avevo il mio week end pianificato (feste ed una partita di football con i miei amici), così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato.
Così mi incamminai verso di lui mentre stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: «Quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere!». Kyle mi guardò e disse: «Grazie!». C’era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine.
Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva. Scoprii che viveva vicino a me così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima, lui mi spiegò che andava in una scuola privata. Prima di allora non sarei mai andato in giro con un ragazzo che frequentava le scuole private. Parlammo per tutta la strada e lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino e educato così gli chiesi se gli andava di giocare a football con i miei amici e lui disse di si.
Arrivò lunedì mattina ed ecco Kyle ancora con tutta la pila dei libri. Lo fermai e gli dissi: “Ragazzo finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!”. Egli rise e mi passò la metà dei libri.
Kyle sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di scuole di football. Kyle era il primo della nostra classe ed io l’ho sempre preso in giro per essere un secchione.
Arrivò il giorno dei diplomi e Kyle aveva un ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori. Si era un po’ riempito nell’aspetto e stava molto bene con gli occhiali. Aveva qualcosa in più e tutte le ragazze lo amavano al punto che qualche volta provavo un po’ di gelosia. Oggi era uno di quei giorni, potevo vedere che era un po’ nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: «Ehi, ragazzo te la caverai alla grande!».
Guardai il mio amico Kyle incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il week end. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stava portando a casa tutte le sue cose. Kyle mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso ed aggiunse:
Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine. Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento.
Dio fa incrociare le nostre vite perché ne possiamo beneficiare in qualche modo.
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