Ma l’empatia è donna? Sembrerebbe proprio di sì…
Il primo ad utilizzare il termine “empatia” fu il filosofo Theodore Lipps agli inizi del Novecento. L’empatia è la capacità di percepire e comprendere gli stati mentali e i comportamenti delle persone che abbiamo davanti. Di intuire le emozioni altrui e di parteciparvi.
Secondo gli studiosi ci sono due forme di empatia: quella cognitiva e quella affettiva.
Che però sono tutt’altro che distinte, si fondono tra loro. Capire una persona significa anche condividerne le emozioni e, naturalmente, viceversa.
Dunque, l’empatia ci aiuta ad entrare nei “panni” degli altri, sino ad arrivare a riprodurre le stesse emozioni, gli stessi movimenti, le smorfie del volto della persona davanti a noi e, addirittura, a provare le stesse sensazioni di dolore.
Attraverso l’osservazione, entriamo in empatia con gli altri e siamo dunque in grado di comprendere lo stato d’animo e l’aspetto psicologico dell’altra persona, nonché sperimentare le Sue stesse reazioni emotive.
Pensa per un istante quando ti rechi a vedere un film drammatico e, pur sapendo che è una finzione, un film, dopo un po’ cominci a piangere come una bambina. Attraverso l’osservazione del film ti sei talmente immedesimata che provi gli stessi sentimenti dell’attore.
Sembra che il comportamento imitativo delle persone passi attraverso i famosi “neuroni specchio”. I neuroni specchio entrano in funzione quando si osserva un’altra persona compiere un movimento o eseguire un compito motorio, sviluppando la capacità empatica delle persone.
Ma la cosa sorprendente è che il cervello di noi maschietti mostra una capacità empatica minore di quello femminile.
Queste diverse attitudine empatiche sarebbero alla base di una migliore capacità relazionale delle donne.
In Questione di cervello – La differenza essenziale tra uomini e donne, pubblicato da Mondadori nel 2003, lo psicologo e ricercatore Simon Baron-Cohen, afferma che “il cervello femminile è programmato per l’empatia mentre quello maschile è programmato per la comprensione ed elaborazione di sistemi”.
Vi sono molti studi che affermano che l’universo femminile è più bravo nelle relazioni interpersonali e questo si manifesta sin da bimbi.
E tu, amica mia, che ne pensi? Secondo te voi donne siete veramente più brave di noi maschietti a sviluppare empatia?
Un abbraccio e lasciami un commento al post.
Giancarlo Fornei
Ps: questo è il restyling di un vecchio articolo che ho scritto il 10 febbraio 2009 su Autostima Donne, uno dei miei vecchi blog.
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Toscano, nato a Carrara 61 anni fa. Ex marketer dei servizi, dal 1999 si occupa esclusivamente di crescita personale. In particolar modo, da oltre quindici anni, “lavora” con le donne.
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