Manager della moda e atleta da record: «Correre è la mia vita».
Ha pensato allo sport con l’unico obiettivo di riprovare il piacere di correre. Lei che, nel 2005 aveva perso l’uso delle gambe in un drammatico incidente.
Bellissima donna in carriera, a 28 anni si ritrova in un letto d’ospedale con la sicurezza dell’amputazione bilaterale delle gambe. L’auto presa a noleggio per un impegno di lavoro si schianta contro quel guard-rail che trancia il suo sogno.
Lo splendido sorriso si sarebbe potuto spegnere per sempre: lei così affascinante, impegnata per una casa di moda (non la Versace, pur essendo nipote di Gianni e Donatella), costretta a non camminare più.
Ma non si arrende.
Cinque anni dopo, nel 2010, si rialza e comincia a fare della corsa la sua vita.
Inizia la sua rinascita.
Fino a trasformarsi da ‘papera saltellante’, come si è definita lei stessa, a pluricampionessa italiana ai campionati paralimpiaci di Grosseto.
Giusy Versace ha dedicato l’oro nei 100 metri alle donne e alle mamme della ex Mabro, l’azienda tessile in crisi da tempo.
- «Dopo l’incidente ho iniziato a dedicarmi anche agli altri, prima non ci pensavo, ero troppo concentrata sulla carriera. Nel mio libro, Con la testa e con il cuore, mi sono messa a nudo e mi è costato molto, ma spero possa servire a quanti attraversano momenti difficili».
Ogni volta che sei in difficoltà, e senti che l’autostima e la motivazione ad andare avanti stanno scomparendo, torna a leggere questo post. Prendi forza da questa donna straordinaria e reagisci alle avversità della vita.
Giancarlo Fornei
Fonte: un vecchio articolo apparso su La Nazione, il 20 maggio 2013