Guida ai Metaprogrammi degli sportivi!
I metaprogrammi sono schemi di comportamento che ci aiutano a capire gli altri e, ovviamente, anche noi stessi. Negli sportivi, un metaprogramma è particolarmente importante. Scopri quale leggendo l’articolo…
Quello che stai per leggere è un vero e proprio tutorial sui metaprogrammi. Hai bisogno di almeno 12 minuti per leggere tutta la guida. Ma fidati, ne vale la pena…
Le mappe delle “Mappe”
Hai mai detto a qualcuno: “Ma chi sei? Ma come cavolo ti stai comportando? Ed hai mai pensato di non riuscire a capire e comprendere la persona che hai accanto e che “presumi” di conoscere da una vita?
Allora provo ad aiutarti a comprendere meglio le persone che incontri, spiegandoti cosa sono i metaprogrammi degli esseri umani. Ovviamente, quello che leggerai, ti servirà sia per comprendere gli altri, sia per capire e conoscere meglio te stessa (o te stesso, se sei un maschietto come me).
- I metaprogrammi sono mappe delle mappe, metastrategie, in altre parole gli automatismi attraverso cui una persona decide quale strategia adottare.
Hanno origine da un vecchio lavoro svolto da Carl Gustav Jang, esposto nel libro “Tipi psicologici”, molto complesso ed edito nel lontano 1923. In seguito, il co-fondatore della Programmazione Neuro-Linguistica Richard Bandler, elaborò un suo sistema che diede vita ai famosi metaprogrammi in PNL.
Che cosa sono i metaprogrammi?
In parole povere, i metaprogrammi sono i filtri che utilizziamo per scegliere verso cosa prestiamo attenzione.
- Ovvero, sono filtri privi di contenuto che applichiamo alle informazioni che riceviamo dal mondo esterno e che poi “filtriamo” con la nostra personalissima mappa del mondo. I famosi cinque sensi.
Quasi sempre, quando facciamo questo processo, non ne siamo consapevoli, Lo facciamo dunque inconsciamente. Come una sorta di “pilota automatico”.
In questo modo, eliminiamo delle parti oggettive della realtà, creando una sorta di mappa personale che, sottolineo, è soggettiva e non oggettiva.
Dunque, posso tranquillamente affermare che:
- i metaprogrammi sono schemi di comportamento standardizzati, anche se possono cambiare con il tempo e, soprattutto, alterarsi in base allo stato d’animo del momento.
Infatti non abbiamo l’assoluta certezza che siano ripetuti in altri contesti e situazioni. I metaprogrammi sono soggetti a sbalzi d’umore e possono cambiare quando si è sotto forte stress o si verificano altre difficoltà emotive. Non sono mai stabili.
- i metaprogrammi sono le porte di accesso alle mappe degli altri, poiché ci permettono di analizzare e identificare gli stili di pensiero e di apprendimento delle persone.
I metaprogrammi non sono tratti caratteriali come qualcuno erroneamente pensa, ma filtri della nostra esperienza soggettiva.
Perché è utile comprendere i metaprogrammi?
Per almeno tre motivi:
- I metaprogrammi ci permettono di comprendere e capire le mappe del mondo delle persone che incontriamo. Le loro credenze, valori e convinzioni. I comportamenti. Dunque, capirle meglio.
- Ma non soltanto, ci aiutano a conoscere meglio anche la nostra personalissima mappa del mondo. Pertanto conoscere meglio se stessi e scoprire, per esempio, perché ci sabotiamo in un determinato contesto (è paradossale, ma l’essere umano è capace di sabotare se stesso in moltissime situazioni – guarda questo video, è datato ma il contenuto ancora utile).
- Infine, ma non da ultimo, conoscere i metaprogrammi ti permette di cambiare te stessa e adattarti agli altri e alle situazioni che incontri. Sino a comprendere le motivazioni delle persone che frequenti e, volendo, influenzare le loro scelte, decisioni e azioni.
I metaprogrammi sono positivi o negativi?
Nessuno dei due. I metaprogrammi non sono né negativi né positivi. Sono solo “funzionali” o “non funzionali”.
- I metaprogrammi che usi per percepire e interagire con il tuo mondo, o lavorano per te (si dice funzionali) o lavorano contro di te (in questo caso non funzionali).
Se i metaprogrammi funzionano o meno per te, dipende SEMPRE da come vivi la tua vita, da come definisci i tuoi obiettivi (anche sportivi) e, personalmente, ritengo che influenzino i metaprogrammi anche i valori e le convinzioni di una persona.
- Io credo che i valori (ciò che decidiamo sia buono, cattivo, giusto o sbagliato) e le convinzioni (ciò che crediamo sia vero o no, che siamo capace di fare o meno), influenzino moltissimo i metaprogrammi.
Ma sottolineo, ancora una volta, che quest’ultimo aspetto è una mia personalissima interpretazione.
I 10 metaprogrammi più importanti
Ci sono molti tipi diversi di metaprogrammi che potremmo analizzare, pensa che ne sono stati identificati oltre cinquanta tipi diversi. Tuttavia, chi si occupa di PNL sperimenta continuamente e questa cifra cambia man mano che nascono nuovi metaprogrammi grazie alla fusione fra di loro dei metaprogrammi già esistenti.
- Lo ammetto: imparare a conoscere i diversi tipi di metaprogrammi è molto utile ed anche affascinante, ma altresì estenuante.
Pertanto, nelle prossime righe te ne spiegherò solamente dieci (a mio avviso i più interessanti e utili) e poi andremo ad analizzare nel dettaglio il metaprogramma più importante per gli sportivi.
Meta programma n°1: Chunk Up – Chunk Dow.
Se stai parlando con un C.U. tenderà a tralasciare i dettagli e vorrà andare subito al sodo. Viceversa, se ti relazioni con un C.D. si soffermerà sui molti particolari del progetto/cosa che ti sta presentando, facendo una lunga e dettagliata premessa.
Meta programma n°2: In Time – Through Time.
Chi ama vivere nel presente, ha un metaprogramma I.T. Viceversa, chi ama pianificare il futuro, ha un metaprogramma T.T.
Metaprogramma n°3: Associato – Dissociato.
Alcune persone amano vivere la realtà associandosi alle emozioni. Viceversa, vi sono persone che sono più razionali, più distaccate, quindi: riescono ad essere dissociate dalle forti emozioni che vivono.
Metaprogramma n°4: Procedurale – Opzionale.
Questo è un filtro motivazionale e si riferisce a come le persone agiscono. Gli opzionali sono coloro che agiscono immediatamente di fronte ad uno stimolo. Mentre il procedurale ha bisogno di compiere una serie di passaggi prima di agire.
Metaprogramma n°5: Andare verso – Via da.
Anche questo è un metaprogramma legato alla motivazione. Alcune persone vanno verso la ricerca di esperienze piacevoli e sono motivate soprattutto dal desiderio di raggiungere determinati traguardi.
Altre, al contrario, focalizzano la propria attenzione sui rischi e agiscono preoccupandosi di evitare situazioni spiacevoli, quindi scappano da qualche cosa (questo è un metaprogramma particolarmente importante per gli sportivi, lo vediamo fra poco).
Metaprogramma n°6: Filtro di Autorità.
Ogni persona ha un’autorità cui si riferisce, cui si fida. Prima di fare una cosa, una scelta, un acquisto, consulta quella determinata autorità. Che può essere un amico, dei dati statistici, i mass media, le proprie esperienze, ecc.
Metaprogramma n°7: In accordo – Disaccordo.
Questo tipo di metaprogramma si riferisce allo stile relazionale delle persone. Avrai sicuramente conosciuto persone che tendono ad essere sempre in accordo con gli altri e persone che invece, fanno i “bastian contrario” e indipendentemente dal contenuto, sono sempre in disaccordo.
Metaprogramma n°8: Essere – Avere.
Ci sono persone che paradossalmente, prima di avere una cosa, debbono desiderarla moltissimo, queste sono denominate Essere. Gli Avere, invece, debbono possedere subito il loro oggetto del desiderio e se non ci riescono, con il tempo perdono interesse nei suoi confronti.
Metaprogramma n°9: Contro.
Solitamente chi ha questo metaprogramma è motivato ad agire contro un qualcosa. Per esempio: un ideale, un comportamento, un’ingiustizia, ecc. Non tutte le persone hanno questo metaprogramma.
Metaprogramma n°10: Familiarità – Novità.
Alcune persone sono maggiormente sensibili alle novità, anzi, le ricercano. Altre preferisco le cose che conoscono già e vanno sempre alla ricerca di qualcosa di familiare.
Il metaprogramma più importante per gli sportivi
Se hai letto sino a qui, hai certamente capito quale sia il metaprogramma più importante per gli sportivi: sono le leve motivazionali VIA DA/VERSO!
- Nel caso di un’atleta (donna o uomo, di squadra o individuale), conoscere il metaprogramma motivazionale “Andare Verso/Via da” è fondamentale, perché aiuta a comprendere qual è il modo migliore per motivare se stessa/o all’allenamento e a raggiugere gli obiettivi sportivi che si prefigge.
Se poi sei un’allenatrice/allenatore, capirai certamente quanto sia importante, per te, comprendere e conoscere questo metaprogramma di ogni tuo atleta.
Ogni volta che ho allenato mentalmente una squadra, prima ancora di iniziare a lavorare sul gruppo con le varie tecniche di allenamento mentale (ancoraggio, visualizzazione, dialogo interno, definizione obiettivi, respirazione controllata, ecc.) ho fatto un incontro individuale con ogni atleta.
Un’ora, un’ora e mezza con ogni singola/o atleta, per capire le sue esigenze specifiche. I punti di forza e di debolezza. Conoscerla meglio e, soprattutto, conoscere le sue leve motivazionali. In quegli incontri io parlavo pochissimo e ponevo tantissime domande.
- VIA DA/VERSO è un metaprogramma di grande valore in quanto si basa sul principio del dolore e del piacere.
VERSO il piacere
Lo sportivo VERSO è volto a raggiungere degli obiettivi/risultati o risolvere dei problemi che devono essere affrontati. Questo tipo di atleta si concentra principalmente sul raggiungimento dei propri obiettivi.
Va dunque VERSO il PIACERE di raggiungere qualcosa.
A questo tipo di sportiva/o bisogna dare degli obiettivi da raggiungere. Bisogna motivarla/o dicendogli che può raggiungere determinate performance sportiva facendo “questo, questo e questo”…
Questo tipo di persona va motivata a fare le cose per ottenere dei risultati.
- Esempio: “Se ti alleni ogni giorno 1 ora in più sui tiri dal dischetto, migliorerai le tue capacità di tirare il calcio di rigore e fare goal. Diventerai così il rigorista della squadra”…
Questo tipo di persona si motiva da sola dandosi degli obiettivi da raggiungere, anche se piccoli. Oppure può essere motivata da altri che le sanno parlare usando il suo stesso “linguaggio”.
- Altri esempi: “Fai così, otterrai questo”. “Allenati in questo modo e starai decisamente meglio”.
Questi atleti sanno ciò che vogliono dalla vita e dallo sport che scelgono. Se vuoi influenzarli, motivarli ed avere un buon rapporto con loro, devi guidare la loro mente e farli concentrare esclusivamente sul raggiungimento dell’obiettivo.
VIA DAl dolore
Viceversa, questo tipo di atleta, si motiva in maniera del tutto diversa: per trovare energia e voglia dentro di sé, deve necessariamente scappare da qualche cosa.
- Qualcosa che la fa star male.
- la solita prestazione negativa.
- La classica brutta figura.
- Ecc.
Paradossalmente, questo tipo di atleta si concentra principalmente sui problemi e/o sulle cose che devono essere evitate prima di andare avanti. Se vuoi motivare questo tipo di sportiva/o, devi dir loro:
- “Se arrivi al campo cinque minuti prima, il direttore generale la smetterà di romperti le scatole e di attaccarti ogni volta di fronte a tutti i tuoi compagni”.
- “Se cominci a seguire questo tipo di allenamento nell’entrare in acqua, ti prometto che migliorerai molto l’entrata in gara e non ti sentirai più a disagio per essere arrivata ultima nella tua vasca”.
- “So che è impegnativo, ma se ti alleni ogni giorno almeno trenta minuti in più, ti garantisco che comincerai ad arrivare nel gruppo di testa, almeno nei primi cinque e smetterai di sentirti inferiore alle altre”.
Come puoi notare, motivi l’atleta di turno dicendogli che se fa una certa cosa, può fuggire dal problema che lo tormenta. Scappa VIA DA qualche cosa…
Concludendo, se vuoi influenzare, motivare e costruire un rapporto con questo tipo di atleti, devi presentare loro un problema che può essere risolto facendo proprio quello che tu suggerisci.
Nota come le tue tipologie di sportivi si motivino in modo completamente diverso: quello che funziona con uno, non funzionerà con l’altro. E viceversa.
Ecco perché è importante comprendere i metaprogrammi e, in particolar modo, il metaprogramma VIA DA/VERSO per il mondo dello sport.
Come faccio a identificare i metaprogrammi degli altri?
Sono sincero: identificare i metaprogrammi dentro di te o in altre persone richiede molta pratica, capacità di ascolto e pazienza.
- Quando parli con le persone devi imparare a porre loro moltissime domande.
Molto più importante quello che ti diranno loro di quello che potresti dire tu in quel frangente. Io conosco una tecnica straordinaria per parlar poco: porre tantissime domande e ascoltare con molta attenzione.
Ecco il segreto per comprendere i metaprogrammi degli altri (ma anche i tuoi): ASCOLTARE e PORRE DOMANDE. PORRE DOMANDE e ASCOLTARE.
Devi cercare informazioni nel linguaggio verbale delle persone. Nel loro comportamento. Nel loro sistema di credenze e convinzioni. Nei valori di questi atleti.
Sappi che gli indizi e le informazioni sono sempre lì, a portata di mano. Tu devi solamente osservare e ascoltare con molta attenzione.
Ti invito a sperimentare, testare e provare a porre domande agli atleti con cui lavori. O, se stai “lavorando” su te stessa o te stesso se sei un uomo, ad avere pazienza e porti molte domande. Le domande aprono la mente e obbligano (inconsciamente) una persona a darsi una risposta.
Se sei un’atleta, comincia a porti questa domanda:
Mi motivo di più andando verso qualcosa che mi piace e mi fa star bene o scappando da qualcosa che mi fa star male?
E tu, conoscevi i metaprogrammi? Ti invito a scrivermi a info@giancarlofornei.com ti risponderò sempre e personalmente. Se ti è piaciuta la guida, ti chiedo due gentilezze:
- condividila con tutte le persone che conosci;
- leggi i miei libri, sono la mia unica fonte di reddito (vivo dei diritti d’autore) e mi aiuterai ad “aiutare” con i miei articoli un numero sempre maggiore di persone.
Grazie in anticipo per tutto ciò che vorrai e potrai fare…
Giancarlo Fornei
PS: questa guida ai metaprogrammi nasce oltre dieci anni fa, da un mio vecchio articolo che ho pubblicato il 23 agosto 2014 su di uno dei miei primi blog. Trovi l’originale a questo link.
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Chi è Giancarlo Fornei
Toscano, nato a Carrara 62 anni fa. Ex marketer dei servizi, dal 1999 si occupa esclusivamente di crescita personale. In particolar modo, da oltre quindici anni, “lavora” con le donne.
- Le aiuta a VINCERE. Nel lavoro. Nella vita. Nello sport.
Conosciuto in rete come “Il Coach delle Donne” proprio per la sua grande esperienza di lavoro con l’Universo Femminile. In particolar modo, aiuta le donne imprenditrici del mondo del beauty e dell’hair care. Le donne in crisi di autostima. Le donne atlete agoniste e le giovani promesse dello sport italiano.
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