E oggi produce in loco il frutto che in Italia arriva esclusivamente dall’estero: «Tutto è iniziato con il mio bisnonno, che di ritorno da un viaggio in America ha portato una pianta di banana.
L’abbiamo piantata nella nostra azienda che si occupa da generazioni della vendita di nespole e agrumi.
Mio padre ha continuato a coltivare banane, ma le mangiavamo solo in famiglia.
Quando ho preso in mano le redini dell’azienda, ho pensato che potevamo aumentare la produzione di banane e venderle.
I cambiamenti climatici avvenuti negli anni permettevano la coltivazione del frutto. Ho fatto un’indagine di mercato: non c’era nessuno che lo faceva in Italia».
Oggi l’azienda ha un impianto di 600 piante, produce 500 caschi di banane a settimana a 2,50 euro al chilogrammo.
«Se avete uno zio, un nonno, un amico di famiglia che ha della terra, prendete contatto con lui. Prendete spunto dalle sue storie, cercate di capire come sfruttare il terreno, dove non si è ancora agito. E poi puntate su una produzione di qualità: è questa la strada per fare innovazione».
Fonte: Millionaire, marzo 2015
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