Hai mai avuto degli anni speciali, che hanno segnato una sorta di svolta epocale nella tua vita?
Io tanti. Ma il 1999 è stato in qualche modo speciale.
Un anno molto importante per me. sotto tutti gli aspetti. Quello che io chiamo l’anno del “cambiamento”:
- ho superato una grossa malattia;
- ho smesso di stressarmi facendo il consulente di marketing;
- ho cominciato a occuparmi esclusivamente di formazione e, nello specifico, di Crescita Personale.
Da allora, ho aiutato tantissime persone a valorizzare le proprie risorse e accrescere l’Autostima. Veder tornare a sorridere le persone e sapere di essere stato loro utile, è un’esperienza bellissima, che consiglio a tutti.
- La cosa simpatica è che mi sono accorto – negli ultimi otto anni – di aver lavorato con moltissime donne. Se non fosse stato per qualche raro maschietto, oserei affermare di aver fatto coaching esclusivamente con il gentil sesso.
Perché ho lavorato quasi esclusivamente con le donne?
Forse perché l’uomo è di natura restio a chiedere aiuto, o forse, perché ho un feeling maggiore con le donne. Come mi hanno spesso evidenziato le mie stesse Clienti: ho una particolare capacità di saperle ascoltare.
E siccome per natura, l’uomo ascolta pochissimo la donna, va da sé che molto probabilmente, il motivo è proprio questo.
- Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, mi piace aiutare una donna a tornare a sorridere, a riprendersi la propria vita tra le mani. A tornare a credere in se stessa.
Ricordo che alcuni anni fa, motivato ad approfondire questo aspetto di autostima nella donna, mi misi a fare una breve ricerca e scoprii delle cose molto interessanti sul conto delle donne.
Uno dei primi aspetti che notai nelle donne che volevano lavorare con me, era che la maggior parte di loro apparteneva ad una fascia di età ben precisa, tra i trenta e i cinquant’anni.
Di rado mi capitava di lavorare con ragazze molto giovani, mentre la massima concentrazione di donne in crisi che si rivolgeva a me, apparteneva proprio a quella fascia.
Anche le problematiche erano spesso comuni:
- quasi tutte avevano una bassa Autostima;
- non si amavano e neppure si apprezzavano per quello che erano;
- non sapevano quello che volevano;
- emotivamente fragili e con forti problemi d’identità.
Nella mia piccola ricerca (senza alcuna pretesa di valenza statistica), notai che il problema economico, di lavoro o la delusione legata alla carriera, era molto più rara.
Per assurdo, sembrava che quasi non “toccasse” la sfera femminile. Problematica che, invece, ancora oggi tocca molto più da vicino noi maschietti.
Ma perché proprio la fascia di età tra i 30/50 anni?
Ho provato a darmi una risposta (la trovi in maniera dettagliata all’interno del mio ebook Donne In Crisi).
Secondo me perché prima dei trent’anni, le donne sono vitali, piene di energia e sono ancora nel pieno della ricerca della “felicità”. Inseguono i loro sogni e si battono con tutte le loro forze per realizzarli.
Sono ancora romantiche, sognatrici, forse anche troppo ingenue.
Credono ancora nell’amore con la A maiuscola, e molte di loro, addirittura nel principe azzurro che verrà a prenderle sul cavallo bianco come nella favola di Biancaneve.
- Insomma, secondo la mia teoria, difficilmente prima dei trent’anni hanno vissuto molte delusioni. O comunque, le stesse, non sono state ancora capaci di scalfire la loro Autostima.
- Passati i cinquant’anni, invece, hanno già superato molti dei problemi della loro vita e sono nel pieno della loro consapevolezza. Sono diventate più mature, e non soltanto di età anagrafica. Si sono accettate per quello che sono, per quello che la vita può offrire loro.
Hanno già formato gli anticorpi di quelle che io considero le due delusioni in assoluto più forti femminili: l’amore e la famiglia.
Che poi, a pensarci bene, sono collegati l’uno all’altra.
Dopo i cinquant’anni, è come se fossero pronte per ricominciare una nuova vita e, infatti, non di rado la donna riscopre il piacere di amare in età non più giovanissima (leggi questo post molto interessante sull’argomento).
- Spesso, l’amore che trovano è quello “vero”, quello in grado di “accendere” nuovamente i loro sensi, di regalare loro tutta una serie di emozioni. Quelle stesse emozioni che negli anni precedenti erano state avare.
Meno raramente di quanto si possa pensare, dopo i cinquant’anni, con l’avanzare dell’età e della consapevolezza di “se stesse”, le donne ritrovano anche la serenità e la capacità di apprezzare la vita, anche se questa è ben lontana dal prototipo che avevano costruito quando erano giovani.
Anzi, spesso è completamente diversa.
Insomma, quello che io chiamo il “tunnel nero delle donne” si forma solitamente tra i trenta e i cinquant’anni. Strano a dirsi, ma in questa fascia di età, le donne sembrano più deboli e indifese.
Tutte le donne ne sono vittime?
Assolutamente NO! Ci mancherebbe altro…
Ma nella mia piccola ricerca fatta in casa, i dati erano poco incoraggianti: quasi sei/sette donne su dieci che avevano fatto coaching o formazione con me, lo avevano o lo stavano imboccando.
Un dato su cui riflettere.
Un abbraccio e lasciami un commento al post.
Giancarlo Fornei
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