Ho sempre sognato una scuola diversa. Una scuola dove gli insegnanti sapessero comunicare e relazionarsi al meglio con i loro ragazzi.
Forse sono utopico, ma da molti anni sostengo – come formatore esperto in comunicazione interpersonale e come esperto di programmazione neuro-linguistica (la scienza che studia come modellare i comportamenti vincenti degli esseri umani) – che l’insegnante moderno deve evolvere i suoi metodi formativi, senza limitarsi a “trasferire semplice know-how”, come un automa.
- Le maestre e gli insegnanti in genere hanno un ruolo delicato, molto importante, impegnativo. Possono e devono trasferire il sapere coinvolgendo i ragazzi, motivandoli con il loro atteggiamento propositivo e passionale.
Oltre ai fondamentali della cultura, oltre a trasmettere il sapere, devono aiutare i loro bambini e ragazzi “a crescere caratterialmente”. I giovani hanno bisogno di dialogo, di essere ascoltati, motivati, incitati e persino capiti.
In PNL esiste una tecnica fantastica per permettere a una persona, di entrare in rapport con altre persone: “Calibrare”.
Questa tecnica, che permette di riconoscere i canali rappresentazionali delle persone che abbiamo davanti, insieme alla capacità di “ricalcare e guidare” gli altri, e all’uso sapiente di tutte e tre le forme di comunicazione, “anche e soprattutto del linguaggio del corpo”, permetterebbe a qualsiasi insegnante che avesse voglia di mettersi in gioco, di capire molto più facilmente i suoi ragazzi, e di farsi capire a sua volta dalla maggior parte di loro.
In realtà, “entrare in rapport” permetterebbe al docente di calamitare l’attenzione dei propri studenti, sviluppando quella sensazione molto forte chiamata semplicemente: EMPATIA.
Insegnare a maestre e docenti a influenzare positivamente il rendimento scolastico dei loro bambini e ragazzi?
Sì! Credo sia possibile.
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Giancarlo Fornei