Visualizzazione nello Sport
Visualizzazione nello sport: che cosa è, come funziona. La visualizzazione è certamente una delle tecniche di allenamento mentale nello sport più affascinanti, misteriose e usate dalle atlete e sportivi di tutto il mondo.
Quando ne parlo nei miei stage e seminari di allenamento mentale, il solo nominarla, esercita una grande forza di attrazione nelle persone. Anche se sono convinto che molte atlete e/o atleti maschietti come me, la applicano inconsciamente, senza neppure sapere cosa sia e come funzioni veramente.
Se chiedi loro perché lo fanno e come fanno a farlo, non sanno risponderti. Ma la applicano. Lo fanno e basta.
Cerchiamo di conoscere più da vicino questa straordinaria tecnica.
Visualizzazione, come funziona.
Durante l’uso della tecnica di visualizzazione, l’atleta di turno immagina una determinata situazione o simula a livello mentale un particolare movimento.
Durante la visualizzazione, l’atleta immagina una situazione o un movimento simulando a livello mentale un avvenimento reale. È come se facesse scorrere, nella propria testa, un film che può influenzare o gestire lui stesso.
Ovviamente vale anche per un’immagine, una foto.
Per esempio: può bloccarlo, farlo andare avanti veloce. Riavvolgere il nastro, tornare indietro. Ingrandire o rimpicciolire le immagini. Alzare o abbassare l’audio. Entrare nel film. E molto altro ancora usando le sotto modalità, dette anche submodalità).
Grazie alla visualizzazione uno sportivo può imparare a vedere davanti a sé, nella propria mente, immagini chiare e nitide, che possono influenzare notevolmente il suo comportamento e, di conseguenza, le sue performance sportive.
Tuttavia l’effetto positivo della visualizzazione dipende moltissimo dalla capacità della sportiva/o di turno, di usare al meglio proprio le sotto modalità.
L’esperienza mi insegna, per esempio, che non tutti gli atleti riesco immediatamente a visualizzare delle immagini interne. Per alcuni il processo è veloce, per altri molto più lento e faticoso.
- Dunque, il segreto è proprio apprendere la capacità di modificare le sotto modalità interne.
- Provandoci e riprovandoci.
- Sperimentando cose nuove.
- Senza mai arrendersi se le prime volte non portano a dei risultati.
Del resto, ogni persona è completamente diversa dalle altre e quello che funziona bene per qualcuno, potrebbe non funzionare per qualcun altro. E viceversa.
La parola magica è SPERIMENTARE!
Ma quando l’atleta prova e riprova ad immaginare i gesti da compiere, il cervello si predispone a
manifestarli durante la gara. E, in gara/partita, spesso avviene il miracolo.
La mente non distingue fra realtà e immaginazione.
L’utilità e l’efficacia della visualizzazione consiste nel fatto che la mente non è in grado di riconoscere un’esperienza realmente vissuta da una solo immaginata.
Ripeto? La mente umana non è in grado di riconoscere la differenza che esiste fra un evento reale ed un evento “immaginato”.
Le immagini create nella nostra mente vengono percepite dalla stessa area corticale che percepisce le immagini esterne, generando le stesse reazioni psicofisiche.
In parole povere, la nostra mente non distingue fra realtà e fantasia. Possiamo immaginare tutto ciò che vogliamo (magari mentre stiamo facendo una performance sportiva straordinari) e se siamo così bravi da creare dentro di noi delle immagine molto forti e vivide, il nostro cervello finirà per crederci.
Ecco perché, sottolineo ancora una volta, l’importanza di imparare ad usare molto bene le nostre sotto modalità interne.
Sono maniacale sotto questo aspetto e le atlete che fanno coaching con me, lo sanno bene. Faccio provare e riprovare loro gli esercizi di visualizzazione moltissime volte. Sperimentando sempre nuovi modi di usare le submodalità.
Sino ad aiutarle a trovare quelle che funzionano molto bene per loro.
Meglio: quelle che permettono loro di ottenere dei cambiamenti migliorativi!
La manipolazione dei processi immaginativi è una delle migliori tecniche di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) per allenare la propria mente a vincere. Una tecnica non soltanto usata con grandi risultati in ambito sportivo, ma anche per eliminare immagini negative interne o per definire mentalmente degli obiettivi da raggiungere.
Dunque, applicabile, oltre che nello sport, anche nella vita.
Anche nello sport, come in ogni altra area della realtà umana, vale la famosa Legge di Pareto, detta anche Legge 80/20, dove la componente della performance perfetta è data dal 20% di tecnica e dal restante 80% di atteggiamento mentale.
Ne consegue che chiunque faccia attività sportiva a livello agonistico, per vincere in qualsiasi disciplina sportiva, ha bisogno di allenare la tecnica, il fisico, ma anche la testa.
Per esempio, è molto utile lavorare sul “riscaldamento mentale”, che poi è collegato alle stesse tecniche di visualizzazione. Quasi sette anni fa, nell’agosto 2015, ho scritto un interessante articolo sul riscaldamento mentale, leggilo. Sono certo sarà utile anche a te.
La visualizzazione è utile solo negli sport individuali?
Assolutamente no.
Si possono creare delle belle immagini di sé stessi mentre si taglia il traguardo nei 100 metri, oppure si batte il proprio record personale nel salto in alto. Oppure mentre si esegue un esercizio particolarmente difficile agli anelli. Per fare degli esempi di sport individuali.
- Ma con alcune leggere modifiche e adattamenti, tutto ciò è possibile da applicare anche negli sport di squadra.
- Meglio, nei singoli componenti della squadra.
Perché non dobbiamo dimenticare mai che ogni atleta è diverso dall’altro. Dunque, quello che funziona è la personalizzazione degli esercizi in base alle singole esigenze.
In chiusura di questo lungo articolo sulla visualizzazione nello sport, una affermazione molto forte:
- l’uso appropriato delle tecniche di visualizzazione, unito a quello delle immagini mentali, permette alla mente e al corpo dell’atleta, di apprendere molto più velocemente rispetto all’effettiva esecuzione di un esercizio fisico.
Ovviamente gli esercizi di visualizzazione devono essere ripetuti con costanza e metodica tutti i giorni. Sino a quando le cose “immaginate” non diventano automatiche e passano nella parte inconscia della mente.
A quel punto, quando nell’azione di gioco o in gara avverrà un evento simile a quello costruito con la visualizzazione, l’inconscio dell’atleta provvederà, in automatico, a “ripetere” in maniera perfetta l’esercizio più volte solamente immaginato.
Straordinario, non è vero?
Lasciami il tuo commento al post, fammi sapere se tu hai mai usato le tecniche di visualizzazione nello sport che pratichi e con quali eventuali risultati.
Giancarlo Fornei
Nota bene: l’articolo che hai appena letto, è nato dal restyling di un mio vecchio post pubblicato il 27 giugno del 2008 su uno dei miei primi blog. Trovi l’originale a questo link.
Questo articolo è stato aggiornato il 25 settembre 2024, alle ore 14,29
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Chi è Giancarlo Fornei
Toscano, nato a Carrara 62 anni fa. Ex marketer dei servizi, dal 1999 si occupa esclusivamente di crescita personale. In particolar modo, da oltre quindici anni, “lavora” con le donne.
- Le aiuta a VINCERE. Nel lavoro. Nella vita. Nello sport.
Conosciuto in rete come “Il Coach delle Donne” proprio per la sua grande esperienza di lavoro con l’Universo Femminile. In particolar modo, aiuta le donne imprenditrici del mondo del beauty e dell’hair care. Le donne in crisi di autostima. Le donne atlete agoniste e le giovani promesse dello sport italiano.
A questo link, puoi conoscere meglio il mental coach sportivo di Carrara.
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